Con la finale playoff vinta dal Luton Town sul Cardiff City, abbiamo i nomi delle 3 neopromosse che parteciperanno alla prossima Premier League: Burnley, Sheffield United e Luton Town. Iniziamo quindi ad analizzare queste compagini partendo dai vincitori della Championship 2022/2023: il Burnley. I Clarets hanno vinto il campionato cadetto con largo anticipo dopo una cavalcata che non ha mai lasciato dubbi sul risultato finale.
L’erede di Guardiola?
L’allenatore è Vincent Kompany, una vecchia conoscenza della Premier League, reduce dalla panchina dell’Anderlecht con alterni risultati. In Championship invece il belga ha impressionato per gioco e per numeri, in una squadra precedentemente abituata a giocare sulla difensiva e con palle alte, tanto che si è iniziato a parlare di lui come erede di Guardiola al City. La squadra è risultata prima per gol fatti, gol subiti, gol da fuori area, possesso palla (media del 64 % a partita) e seconda per numero di tiri. E’ vero che la Premier League è un altro mondo ma il Fulham lo scorso anno fu promosso con numeri simili ed ha confermato la buona impressione anche nel massimo campionato.
Il modulo scelto è stato il 4-2-3-1 alternato con il 4-3-3: la costante è la presenza di due esterni larghi che tagliano centralmente e la difesa a 4 con buona spinta dei terzini.
Volti nuovi in difesa
Veniamo dunque all’analisi dei reparti. Dietro i nomi sono quasi completamente diversi da quelli visti 2 anni fa sotto la guida di Dyche in Premier League. Il portiere è il kosovaro Arijanet Muric: buon rendimento e solo 35 reti subite per cui può essere un buon portiere di riserva nella vostra squadra FPL.
Sulle fasce ci sono i due nomi più interessanti guardando i numeri ed il gioco che li porta ad avanzare soventemente; non a caso entrambi sono stati inseriti nel team dell’anno di Championship. A destra c’è una vecchia conoscenza come Connor Roberts mentre a sinistra in prestito dal Chelsea è arrivato il giovane olandese Ian Ethan Maatsen. Il primo ha messo a referto 5 gol e 7 assist in tutta la stagione risultando il quarto in squadra per numero di occasioni create (38, con la media di 0.76 a partita). Per l’olandese invece 6 gol e 4 assist ed un buon numero anche per lui di occasioni create (in media 0.81 a partita).
Nel mezzo i due centrali titolari sono stati il tedesco Jordan Beyer, in prestito dal Borussia Mönchengladbach, ed il giovane inglese Taylor Harwood-Bellis, anche lui in prestito dal Manchester City. Due centrali rocciosi e di sicuro avvenire ma forse un po’ acerbi ed inesperti per la Premier League e non dal gol facile; da valutare inoltre la situazione del secondo visto che al momento solo il tedesco è stato acquistato a titolo definitivo.
Un Brownhill come non si è mai visto
In mezzo il nome di spicco, molto a sorpresa, è quello di Josh Brownhill, già presente anche nella gestione Dyche e che non aveva mai impressionato come numeri in una squadra che gli affidava principalmente compiti di rottura. Sotto Kompany invece il centrocampista inglese è esploso con 7 gol, 10 assist ed il maggior numero di chance create a partita nella sua squadra (1.46 a partita); numeri che gli sono valsi anche la candidatura nel Player of the Season della Championship. Questi numeri sono dovuti anche ad una maggior libertà di avanzare e di inserirsi, in quanto è il suo compagno di reparto Josh Cullen ad avere principalmente compiti di rottura. Per questo il mediano irlandese è più utile per Kompany che non per i manager FPL. Allo stesso modo possiamo parlare di Jack Cork, talvolta titolare nel reparto mediano per dare ancora più sostanza ed avanzare Brownhill sulla trequarti.
Sulla trequarti il migliore senza ombra di dubbio è stato Nathan Tella, vecchia conoscenza dei manager per qualche apparizione in Premier League con il Southampton che quest’anno lo ha ceduto in prestito ai Clarets. Rimarrà ancora a Burnley? In caso di risposta affermativa, la cura Kompany lo ha trasformato da ala rapida ma fumosa in un giocatore più concreto come dimostrano i 19 gol e 5 assist stagionali che gli son valsi la presenza anche nel team dell’anno. Gli altri due posti, quando non è stato avanzato Brownhill, sono stati spesso occupati da Anass Zaroury, giocatore marocchino di cui si dice un gran bene che ha messo a referto 11 gol e 5 assist in stagione e la vecchia conoscenza Johann Gudmundsson, ala islandese dalla tanta corsa ma dal bottino sotto porta più misero (4 gol e 7 assist). Occhio però anche al talento belga Manuel Benson, abile a spaccare le partite con la sua vivacità anche subentrando dalla panchina e che ha messo a referto ben 13 gol e 4 assist (11 gol in campionato partendo solo 14 volte da titolare).
Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?
Davanti torna il nome di una vecchia gloria FPL come Ashley Barnes: sappiamo tutti come il centravanti inglese non sia un bomber prolifico bensì un grande lottatore, abile a tenere palla e a far da sponda per i compagni. Talvolta in stagione è stato schierato anche sulla trequarti, ma in generale i numeri, così come capitato in Premier, sono stati molto bassi: appena 7 gol e 5 assist stagionali. Se anche vi venisse voglia di rischiare con lui non correrete questo rischio perchè è stato ceduto al Norwich.
Ad alternarsi con lui un altro nome che stimola i ricordi dei manager FPL: Jay Rodriguez. L’inglese ha vissuto anni discretamente prolifici soprattutto al Southampton ma adesso l’età è avanzata inesorabilmente ed il suo contributo, anche in Championship, ne risente con 10 gol e 2 assist in 29 presenze stagionali.
Nel complesso, a meno di arrivi interessanti dal mercato, il reparto offensivo sembra quello meno attraente nei Clarets.
Su chi puntare?
I nomi da annotarsi già per un draft iniziale sono senz’altro i seguenti: Connor Roberts, Ian Ethan Maatsen (se ritorna dopo la fine del prestito), Josh Brownhill e Nathan Tella.
I primi due dovrebbero essere quotati 4.5 £ e possono essere un buon quarto o quinto nome se si cerca un giocatore che giochi e che si spinga in avanti per portare qualche sporadico bonus (anche se è quasi impossibile possano ripetere i numeri della Championship).
Brownhill già due anni fa aveva un po’ di ownership per il basso prezzo ed il posto garantito da titolare. Se il prezzo fosse ancora 4.5 £ può essere davvero un ottimo nome come quinto centrocampista; in caso di prezzo più alto il consiglio è quello di vedere se conferma i buoni numeri anche in Premier League.
Per quanto riguarda Tella, adesso col fine prestito rientra al Southampton ma è probabile che il Burnley cerchi di riportarlo nella propria rosa. In Premier League con i Saints è sempre sembrato un po’ leggerino, ma con Kompany sembra essere più funzionale al gioco della squadra ed al centro di molti schemi offensivi. Se il prezzo non va oltre i 5.0 £ ed il calendario iniziale è interessante, può essere una chiamata intrigante.