Fantasy Premier League 2023/24: il Chelsea di Pochettino
Fantasy Premier League 2023/24: Analisi del Chelsea di Pochettino

Fantasy Premier League 2023/24: il Chelsea di Pochettino

Sintesi:

Analisi su come potrebbe essere schierato il Chelsea sotto la guida del nuovo allenatore Pochettino sulla base delle precedenti esperienze, specialmente quella alla guida del Tottenham.

Dopo una stagione travagliata che ha visto succedersi ben tre allenatori in panchina, il Chelsea ha deciso di affidare la panchina nella prossima stagione a Mauricio Pochettino.

L’argentino ha vissuto ottime stagioni alla guida di Espanyol e Southampton che lo hanno portato sulla più prestigiosa panchina del Tottenham. Con gli Spurs in poco più di 5 stagioni (nella sesta è stato esonerato dopo pochi mesi) ha messo in mostra bel gioco e raggiunto risultati più che onorevoli come un secondo posto ed una finale di Champions.
Successivamente è arrivata la panchina del Paris Saint Germain con cui sono arrivati i primi titoli da allenatore, senza però entusiasmare particolarmente.

Andremo adesso ad analizzare il suo Tottenham negli anni migliori per capire il suo stile di gioco, il modulo preferito e che tipo di giocatore sceglieva per ogni ruolo. Scegliamo gli Spurs sia perchè è stato forse il suo periodo migliore a livello di crescita e di risultati della squadra, sia perchè aveva una squadra giovane come sarà il Chelsea 2023/24. Inoltre a White Hart Lane aveva più libertà di portare avanti le proprie scelte tattiche senza pensare a certe “politiche” interne o al blasone di certi giocatori come a Parigi.

Il Tottenham di Pochettino

La storia

Pochettino con gli Spurs, come detto, ha iniziato 6 campionati a partire dalla stagione 2014/15 dove ha ereditato una squadra reduce da alcuni campionati in cui ha oscillato tra la quarta e la quinta posizione. Prima di lui era una squadra che cercava soluzioni costose anche all’estero (si pensi all’arrivo del brasiliano Paulinho o a gente come Soldado ed Adebayor) puntellando la rosa con qualche giovane fatto in casa.

L’arrivo di Pochettino ha segnato un cambio di rotta e l’inizio di un nuovo ciclo in cui all’estero si cercavano nomi più funzionali al progetto piuttosto che altisonanti e dove buona parte della rosa era formata da giovani molto interessanti, spesso prodotti dal vivaio. Sotto la guida dell’argentino sono infatti cresciuti ed esplosi giocatori come Harry Kane, Dele Alli (che non ha mai più toccato i picchi di rendimento di quel periodo) o Eric Dier.

Non è un caso se anche i risultati sono sbocciati di pari passo con la crescita di questi giovani, diventati in breve tempo leader degli Spurs. Dopo un quinto posto nella prima stagione ci sono stati poi due terzi ed un secondo posto (paradossalmente il risultato più deludente visto che il campionato è stato vinto da una squadra inferiore come il Leicester) con la ciliegina di una inaspettata finale di Champions.

Lo stile di gioco

Prima di parlare di moduli vediamo un po’ qual è lo stile di gioco delle squadre di Pochettino: il possesso palla è uno dei cardini del pensiero dell’argentino ma è un possesso fatto da una fitta trama di passaggi e scambi ravvicinati e finalizzato alla ricerca di sbocchi offensivi più che uno sterile possesso nella propria metà campo. Per questo i giocatori di talento trovano molto spesso posto in squadra anche in ruoli sulla carta che non sembrano congeniali ma lasciando loro tanta libertà di movimento anche al di fuori della propria zona.
In fase di non possesso invece si cerca la riconquista alta del pallone tenendo una difesa molto avanzata e con molti metri di campo alle proprie spalle.

Passando ora ai numeri, il Tottenham più bello di Pochettino, ovvero quello tra il 2015 ed il 2017, utilizzava molto spesso il 4-2-3-1. Più avanti, soprattutto per sfruttare la crescita di una seconda punta come Son, non di rado è stata utilizzata anche la difesa a 3 ed il 3-4-1-2 o il 3-4-2-1, sintomo che si cerca di adattare il modulo alle caratteristiche dei giocatori piuttosto che l’opposto. Nell’immagine sotto ad esempio ecco il 3-4-2-1 adottato nella vittoria per 2-0 contro il Chelsea di Conte, reduce da 14 vittorie consecutive, e che rappresenta una delle migliori partite dell’era Pochettino; qui Pochettino ha deciso di mettersi a specchio con il modulo del rivale vincendo in primis tatticamente la partita.

La formazione del Tottenham nella vittoria interna contro il Chelsea nella stagione 2016/17 (fonte: Sofascore)

Nel 4-2-3-1 i terzini hanno libertà di spinta con i centrali bravi tecnicamente e con un buon passo per potersi permettere una linea molto alta. Nei centrali di centrocampo, uno ha spesso più caratteristiche di frangiflutti capace di abbassarsi tra i centrali della difesa lasciando l’altro, più bravo tecnicamente, più libero di muoversi. Fra i trequartisti, uno dei due esterni entra spesso dentro il campo a dialogare nello stretto e a far gioco lasciando l’altro con libertà di stringere e tagliare verso la porta.
Come esempio vediamo le posizioni medie in questa vittoria in casa dei campioni in carica del Manchester City del 14 febbraio 2016: vediamo come gli esterni Eriksen (23) e Son (7) in realtà stringano molto dentro il campo, il primo per farsi dare palla e rifinire ed il secondo invece per andare ad attaccare la porta.

La posizione media dei giocatori del Tottenham nella vittoria esterna sul Manchester City nella stagione 2015/16 (fonte: Sofascore)
Gli uomini
Minutaggio dei giocatori del Tottenham in Premier League con Pochettino in panchina (immagine tratta da The Athletic)

Il giocatore più utilizzato da Pochettino, come si può vedere dall’immagine sopra, è stato Christian Eriksen, esploso definitivamente sotto la guida dell’argentino e diventato un giocatore di livello internazionale. Il danese era un po’ il tuttofare in quanto è stato impiegato in tantissime posizioni e ciò permetteva anche di cambiare modulo e uomini. Nel 4-2-3-1 infatti spesso occupava la posizione di uno dei due esterni; giocando a sinistra dall’altro lato spesso c’era un esterno di ruolo come Erik Lamela, Moussa Sissoko o Lucas Moura mentre partendo da destra a sinistra trovava spazio una seconda punta come Heung Min Son. Ovviamente Eriksen interpretava il ruolo a modo suo entrando spesso dentro il campo a dialogare nello stretto con il trequartista centrale e la punta per poi verticalizzare sull’altro esterno.

Analizzando gli altri uomini in base ai ruoli e con Hugo Lloris presente in qualsiasi modulo, nel 4-2-3-1 i centrali sono stati quasi sempre Toby Alderweireld e Jan Vertonghen: grande affiatamento tra loro, buona tecnica ed una discreta velocità per recuperare in caso di lanci alle proprie spalle. Sulle fasce, a destra il titolare era inizialmente Kyle Walker che ha lasciato poi spazio a Kieran Trippier dopo il passaggio al Manchester City.
A sinistra inizialmente il titolare era Danny Rose che ha poi lasciato piano piano il posto a Ben Davies, in grado di giocare senza problemi anche come centrale di sinistra nella difesa a 3 oppure esterno a tutta fascia con lo stesso modulo.

In mezzo al campo, il ruolo di incontrista è stato ricoperto inizialmente dal keniano Victor Wanyama ed in seguito da Eric Dier, affiancati da un uomo con più libertà di azione come Moussa Dembele. Hanno trovato spazio in questo ruolo anche giocatori come Harry Winks e Moussa Sissoko, con quest’ultimo in grado di giocare anche in fascia.

Detto che davanti il titolare, come è ovvio, è sempre stato Harry Kane, vediamo ora i trequartisti. Un posto, come discusso inizialmente è stato occupato molto spesso da Christian Eriksen; nel mezzo come trequartista ha quasi sempre giocato Dele Alli, quindi un giocatore non di estro e fantasia ma un centrocampista box-to-box bravo, nelle sue migliori versioni, anche ad aiutare il centrocampo nelle fasi di rottura e di costruzione per poi fare male con inserimenti o conclusioni da fuori. Con due giocatori quindi che cercano spesso la palla sui piedi come Eriksen ed Alli, la profondità veniva data dall’ultimo trequartista: Son Heung Min oppure Lucas Moura. Talvolta, quando c’era bisogno di irrobustire il centrocampo, a destra ha giocato Erik Lamela lasciando in quel caso Harry Kane a cercare maggiormente la ricerca dell’attacco alle spalle della difesa.

Il Chelsea di Pochettino

Come giocheranno i Blues con Pochettino? Si tratta di una domanda alla quale non è facile rispondere perché il Chelsea ha una rosa vastissima a cui si aggiungono ritorni di giocatori mandati in prestito in questa stagione e ci sono continue voci su giocatori in partenza ed in arrivo. Inoltre le caratteristiche dei giocatori, con pochi palleggiatori ed uomini di qualità ma con molti esterni rapidi e contropiedisti, è una novità per i team di Pochettino. Proviamo quindi ad immaginarci gli uomini che meglio si adatterebbero a quanto richiesto dal manager argentino in caso di 4-2-3-1 (il modulo più probabile) o in un eventuale 3-4-1-2 se passasse ai 3 dietro come successo nella seconda parte dell’avventura con gli Spurs.

Il Chelsea col 4-2-3-1

In porta sembrerebbe essere Kepa Arrizabalaga la scelta di Pochettino. Al Tottenham ha sempre scelto un portiere affidabile e di carisma come Hugo Lloris; non un fenomeno con i piedi ma bravo tra i pali e molto attento a giocare alto per intervenire sui lanci lunghi. Adesso tocca allo spagnolo, più bravo coi piedi del collega francese ma con meno leadership e forse meno bravo nelle uscite, ma occhio anche al mercato (ci sono sempre rumors su Andrè Onana)

In difesa già Tuchel aveva mosso dubbi sulla bontà di Thiago Silva in una difesa a 4 a questo punto della sua carriera e ne aveva esaltato le caratteristiche mettendolo al centro di una difesa a 3; discorso simile può essere fatto per Cesar Azpilicueta che con questo modulo potrebbe essere impiegato da terzino ma che ormai fatica molto a far la fascia su e giù ed infatti è in partenza. Più probabile quindi che i due centrali siano due giovani atletici e forti fisicamente come Wesley Fofana e Benoit Badiashile.
Sulle fasce i titolari sono senza dubbio Reece James e Ben Chilwell con Trevor Chalobah e Marc Cucurella come logiche alternative ma occhio a sinistra a Lewis Hall che ha caratteristiche che potrebbero essere apprezzate molto da Pochettino.

Guardando al centrocampo, non esiste al momento in quel reparto dei Blues un giocatore con caratteristiche di mediano davanti alla difesa capace di abbassarsi tra i due centrali (si parla però di un forte interesse verso Moises Caicedo); Enzo Fernandez eventualmente ha caratteristiche difensive che potrebbero portarlo ad adattarsi in quel ruolo nel caso non arrivassero nuovi giocatori. Come compagno di reparto, Mateo Kovacic sembra avere caratteristiche perfette da giocatore tecnico e di movimento come Moussa Dembelè nel Tottenham. Il croato sembra però praticamente già del City ed ecco quindi che potrebbero salire le quotazioni in quel ruolo di Conor Gallagher, esploso da trequartista con il Crystal Palace ma capace di giocare bene anche qualche metro più indietro grazie ad un’ottima corsa abbinata ad una buona resistenza. In caso di arrivo come detto di Caicedo è scontato che in quella posizione scalerà poi Enzo Fernandez.

Sulla trequarti, negli Spurs tutto girava intorno a Christian Eriksen; il giocatore del Chelsea più simile al danese sembra essere Mason Mount ma anche per lui si parla di una probabile partenza. Nel resto della rosa poi ci sono pochi palleggiatori come piacciono a Pochettino e molti giocatori rapidi e bravi nell’uno contro uno. Per questo non è semplice capire chi potrà essere schierato come trequartista centrale anche se, in mancanza di arrivi di mercato, il più adattabile potrebbe essere il nuovo arrivo Christopher Nkunku. Sulle fasce verrebbero poi schierati da una parte un giocatore largo come Mykhailo Mudryk o Noni Madueke e dall’altro uno capace di stringere ed agire anche da seconda punta come Raheem Sterling. Potrebbe tornare utile anche un giocatore come Cristian Pulisic, che ha caratteristiche non troppo diverse da Heung Min Son, però lo statunitense ha faticato troppo nelle ultime stagioni per meritarsi da subito fiducia come titolare.

In avanti nelle sue squadre Pochettino ha sempre schierato un vero centravanti. Sembra ormai fatto l’arrivo dal Villarreal di Nicolas Jackson che, dopo aver cominciato da esterno, nell’ultima stagione ha ricoperto con regolarità il ruolo di prima punta e dovrebbe essere lui il riferimento centrale (pur con caratteristiche molto diverse dai vecchi numero 9 di Pochettino come Osvaldo, Lambert o Kane). Romelu Lukaku sembra sul piede di partenza quindi l’unica alternativa nel caso il senegalese mostrasse problemi di adattamento sarebbe Christopher Nkunku, in verità però non una vera prima punta, o Armando Broja, fermo però da quasi un anno.

Il Chelsea con la difesa a 3

Il passaggio ad un modulo come il 3-4-1-2 o 3-4-3, vedendo quanto è farraginosa al momento la scelta dell’undici ideale per il 4-2-3-1, potrebbe non apparire così remota ed andrebbe a favorire in prima battuta uno come Christopher Nkunku che può agire nel ruolo prediletto da seconda punta.

In questo caso la difesa a 3 potrebbe vedere Thiago Silva come centrale di reparto con ai lati Benoit Badiashile e Wesley Fofana. Altre alternative per far rifiatare i titolari saranno poi Trevor Chalobah e Marc Cucurella, con lo spagnolo che si fa preferire in questo ruolo piuttosto che come esterno a tutta fascia.

Il ruolo a tutta fascia è ben congeniale sia per Reece James che per Ben Chilwell, così come per Lewis Hall che si è dimostrato molto bravo in fase di spinta. Nel mezzo in mancanza di alternative accanto all’intoccabile Enzo Fernandez troverebbe posto, data per scontata la partenza di Mateo Kovacic, Conor Gallagher.

Davanti, con il 3-4-1-2 sarebbero sacrificati i tanti esterni presenti in rosa che in gran parte prediligono giocare larghi per ricevere palla fronte alla porta e puntare l’avversario. Il ruolo da trequartista sembrerebbe congeniale per Mason Mount, nel caso restasse, con come detto Christopher Nkunku e Nicolas Jackson davanti.
Un’alternativa, vista l’assenza di veri trequartisti e la presenza di molte ali in rosa, potrebbe essere il passaggio al 3-4-3 con Nkunku spostato più esterno ed uno tra Raheem Sterling, Noni Madueke, Cristian Pulisic e Mykhailo Mudryk dall’altra parte. Con questo modulo questi giocatori, molto offensivi e forti nell’uno contro uno, potrebbero beneficiare della presenza di un esterno alle loro spalle che li sgrava di troppi compiti difensivi.

Cosa potrebbe cambiare in ottica FPL

Andando a vedere i giocatori in ambito FPL, ricordando il vecchio Tottenham di Pochettino al Fantasy Premier League, potrebbero esserci molti giocatori che diventano interessanti.

Partiamo dalla porta con il Tottenham di Pochettino che è sempre andato tranquillamente in doppia cifra come numero di Clean Sheets; se il prezzo del portiere titolare dei Blues (una volta capito se sarà con certezza Kepa) non supera i 5.0 £ può diventare un buon acquisto.

In difesa i centrali possono portare bonus solo per le sortite offensive sui calci piazzati, ma non ci sono conquistatori seriali di bonus nelle fila dei blues tali da farci fare qualche nome in particolare; molto meglio invece guardare sulle fasce, sia che venga scelta la difesa a 3 che quella a 4.
Guardando i numeri dei terzini di Pochettino a White Hart Lane, si trovano buoni spunti. Kyle Walker, dopo una prima stagione tormentata dagli infortuni, nelle seguenti due stagioni agli Spurs ha totalizzato 121 punti (1 gol, 3 assist e 12 Clean Sheet) e 142 punti (0 gol, 6 assist, 14 Clean Sheet). Kieran Trippier invece, nelle due stagioni in cui ha giocato da titolare, ha fatto 113 punti (0 gol, 7 assist, 9 Clean Sheet) e 118 punti (1 gol, 5 assist, 10 Clean Sheet). Ben Davies addirittura è stato il migliore nella stagione 2017/18 (complice anche l’utilizzo da esterno a tutta fascia nel 3-4-1-2) con ben 143 punti (2 gol, 7 assist, 12 Clean Sheet). Ecco quindi che Reece James e Ben Chilwell diventano molto interessanti, fermo restando che la loro fragilità non dà troppe garanzie sul lungo periodo.

Nel mezzo i due centrali di centrocampo non hanno mai portato troppi bonus in quanto non molto portati ad inserirsi in fase offensiva; andiamo quindi a studiare il rendimento dei trequartisti al Tottenham.
Christian Eriksen con Pochettino ha sempre avuto una media punti altissima come mostrato nella tabella sottostante

StagionePuntiGolAssist
2014/15162104
2015/16178616
2016/17218820
2017/181991110
2018/19161812

Anche Dele Alli, sotto la guida dell’argentino, ha toccato picchi pazzeschi diventando uno dei Premium del gioco in mezzo al campo. Nelle sue tre migliori stagioni ha fatto segnare 166 punti (10 gol e 12 assist), 225 punti (18 gol e 11 assist) e 175 punti (9 gol e 13 assist).
Per quanto riguarda Heung Min Son, dopo la prima stagione di ambientamento ha ottenuto ottimi punteggi (anche se non ai livelli toccati con Mourinho e Conte) come 174 punti (14 gol e 9 assist), 178 punti (12 gol e 8 assist) e 159 punti (12 gol e 8 assist).
Si evince quindi da questi numeri come i centrocampisti offensivi con Pochettino abbiano molte possibilità di far male con gol ed assist; tale trend è confermato anche dal Southampton nell’unica stagione allenata dall’argentino quando un trequartista come Adam Lallana ed una seconda punta come Jay Rodriguez hanno ottenuto il loro miglior rendimento realizzativo di sempre in Premier League (9 gol e 6 assist il primo, 15 gol e 3 assist il secondo). Occhio quindi soprattutto a giocatori come Raheem Sterling e Christopher Nkunku che già hanno alle spalle stagioni con un buon bottino di gol e che potrebbero confermare questo trend con il tecnico argentino.

Davanti è difficile dire qualcosa in quanto Harry Kane ha sempre segnato con qualsiasi manager e qualsiasi modulo, quindi il suo caso fa poco testo. Andiamo quindi a riguardare i numeri del centravanti del Southampton di Pochettino: si tratta di Rickie Lambert e per lui c’è un buon bottino di 13 gol e 10 assist. Questi numeri sembrano parlare a favore di Nicolas Jackson, però l’attaccante senegalese è giovane ed ha fatto una sola stagione, positiva, da punta centrale; il consiglio è quindi di vedere il prezzo e di aspettare le prime partite per capire come si adatterà al difficile calcio ingelse.

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