Fantasy Premier League 2022/23 Nuovi acquisti: Erling Haaland
Fantasy Premier League 2022/23 Erling Haaland

Fantasy Premier League 2022/23 Nuovi acquisti: Erling Haaland

Sintesi:

Analisi a tutto tondo, anche in ottica FPL, del principale colpo di mercato dei campioni in carica del Manchester City: l’attaccante norvegese Erling Haaland.

Vi presentiamo una nuova serie di articoli, che ci accompagnerà in queste settimane, nei quali andremo ad analizzare i principali colpi di mercato in Premier League, sia in ottica generale che con lo sguardo rivolto al FPL, declinando i vantaggi, sondando eventuali problemi e indicando cosa può cambiare all’interno della squadra del nuovo arrivo. Non possiamo che partire con Erling Haaland, faraonico primo colpo stagionale del Manchester City, che finalmente regala una vera punta di ruolo da oltre 20 gol a campionato al proprio manager Guardiola, prelevando dal Borussia Dortmund il giovane, ma già affermato, norvegese.

Una macchina da gol nella squadra più prolifica del campionato

I numeri parlano chiaro per il figlio di Alf-Inge, ex giocatore dei Citizens, che in carriera sta tenendo la media di un gol a partita (29 reti in 27 incontri al Salisburgo, 86 reti in 89 match nel Dortmund, 20 reti in 21 sfide con la Nazionale). È vero che la Premier League è un torneo molto diverso da tutti gli altri ed è più difficile rispetto a quelli in cui ha giocato, però il norvegese ha segnato a raffica anche in un campionato di alto livello come la Bundesliga e, soprattutto, in una competizione come la Champions League contro big del calibro di PSG e Liverpool.

Inoltre, arriva in una squadra come il City che produce tantissime occasioni da rete, ha centrocampisti dai piedi deliziosi come Kevin De Bruyne e Phil Foden che potranno servirlo alla perfezione in profondità, e arriva spesso con gli esterni fino al limite dell’area piccola, situazione in cui lui a centroarea è bravissimo sia ad andare in anticipo si difensori che a sfilarsi alle spalle per ricevere il cross basso sul secondo palo. Sempre riguardo la squadra di Guardiola, possiamo smentire la diceria che il tecnico catalano non ami i centravanti citando le statistiche sotto la sua guida di Samuel Eto’o, Robert Lewandoski e Sergio Aguero (tra questi l’ex Barcelona e Inter è il più simile ad Haaland per la bravura nell’attaccare la profondità): 36 gol in 52 partite il camerunense, 67 gol in 100 partite il polacco, 124 gol in 182 partite l’argentino.

Per quanto riguarda il suo acquisto nel FPL, ricordiamo che il norvegese è un animale che vive per il gol, per cui, anche se potrebbe avere un prezzo di partenza molto caro, siete sicuri di voler rinunciare a possibili doppiette o triplette nelle partite che il City vincerà in goleada come spesso capita?

La Premier non è la Bundesliga…

Volendo fare gli avvocati del diavolo, sebbene Haaland abbia segnato tantissimo nella sua finora breve carriera, i casi di attaccanti prolifici in Germania e poi molto imprecisi in Inghilterra (tra tutti Sebastien Haller e Timo Werner) dovrebbero insegnare che l’adattamento alla Premier League non è un fatto banale. Inoltre Haaland, oltre a essere formidabile nel farsi trovare al posto giusto in area, basa molto della sua forza sulla sua potenza muscolare grazia alla quale ruba in partenza diversi metri al difensore, ma già con Romelu Lukaku abbiamo visto come in Premier sia molto più difficile farsi valere sui difensori dal punto di vista atletico. Sempre sotto il profilo muscolare, occhio che il norvegese nell’ultimo anno ha giocato solo 24 su 34 partite in Germania per problemi ai tendini e ai flessori.

Il matrimonio tra gli Sky Blues e Haaland potrebbe lasciare perplessi in quanto il punto debole dell’ex Dortmund è il fatto di essere ancora un po’ macchinoso e impreciso nel gioco spalle alla porta e nel fraseggio nello stretto, con il secondo aspetto che risulta fondamentale nel gioco di Guardiola e per la capacità di associarsi con i brevilinei del City. Per di più Haaland è bravissimo ad attaccare centralmente la profondità con i tempi giusti, ma i Citizens negli ultimi anni raramente la cercano ed eventualmente più con gli esterni che con la prima punta (anche se con uno Sterling meno brillante nelle ultime stagioni hanno preferito schierare esterni di palleggio con i terzini a sovrapporsi); inoltre, schiacciando spesso gli avversari nella propria trequarti va da sé che restano pochi spazi per andare a cercare la profondità.

Infine, in ottica FPL, i dubbi sono sostanzialmente due: Haaland avrà di sicuro un prezzo da big (£12m o £12.5m). Siete sicuri di investire subito quella cifra o preferite attendere per vedere come procede il suo ambientamento? Inoltre, considerato il turnover sistematico operato da Guardiola sul proprio reparto offensivo, volete spendere una porzione significativa del budget su un calciatore che potrebbe partire dalla panchina ogni 3-4 GW piuttosto che reinvestirla su altri big ruotati meno spesso in altri reparti?

Il dilemma degli spazi

Con l’arrivo di Haaland non si potrà più dire che il centravanti della squadra di Guardiola sia “lo spazio”; la presenza del norvegese, infatti, toglierà parte degli spazi destinati agli inserimenti dei centrocampisti, per cui sarà difficile rivedere exploit realizzativi come quello di Ilkay Gundogan nella stagione 2020/21. Allo stesso tempo però potranno arrivare molti assist sia da parte dei terzini e degli esterni d’attacco, vista la bravura dell’ex Salisburgo nel trovare il giusto posto in area sui cross, sia da parte di centrocampisti creativi abili a trovare l’imbucata come De Bruyne e Foden.

A proposito del talento inglese, va detto come l’arrivo di Haaland lo privi del ruolo di centravanti, o più propriamente di falso nove, nel quale è stato spesso schierato nelle ultime due stagioni; da capire quindi se Guardiola lo arretrerà sulla linea dei centrocampisti o se più probabilmente lo dirotterà su una delle due fasce: dal punto di vista del FPL non necessariamente potrebbe essere un male visto che negli scorsi anni ha spesso giocato (e segnato) partendo lateralmente e che comunque il ruolo di finto centravanti talvolta lo portava ad abbassarsi e allontanarsi dalla porta per creare gli spazi utili agli inserimenti dei compagni.

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